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Tipoteca Italiana

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La stampa e la tipografia hanno giocato un ruolo fondamentale nella diffusione dell’informazione in maniera orizzontale, quasi democratica; senza di loro molti di noi non potrebbero permettersi un libro né tanto meno un quotidiano. A raccogliere le testimonianze storiche e tecniche di questa rivoluzione troviamo la Tipoteca Italiana di Cornuda, un po’ museo d’impresa, un po’ laboratorio artistico.

La Fondazione

I fratelli Antiga, titolari dell’omonima azienda specializzata in stampa e cartotecnica, decidono nel 1994 di dare vita ad una Fondazione no profit per non condannare al dimenticatoio un patrimonio inestimabile fatto di caratteri, macchinari e decori.

Nel 2002 l’inaugurazione della struttura espositiva, destinata a divenire uno dei punti di rifermento nazionali per il design tipografico. Oggi vanta, inoltre, una partecipazione ai Musei della Stampa Europei e una partnership continuativa con l’Hamilton Wood Type and Printing Museum.

La sede

Devo ammettere che questo polo culturale non mi entusiasma solo per le tematiche ma anche per la sua sede. Ci troviamo, infatti, all’interno del Canapificio Veneto Antonini-Ceresa, una corderia di terraferma originaria di fine Ottocento.

7000 mq nei pressi della ferrovia e del canale Brentella hanno reso questo lotto perfetto per un’attività industriale che necessitava di infrastrutture ed energia elettrica a portata di mano.

Per sostenere il ritmo di 40 tonnellate al dì tra corde, spaghi e fili, la struttura richiedeva ampi spazi, la cui imponenza non è stata intaccata dai lavori di ristrutturazione ultimati nel 2001.

L’esposizione

Varcata la soglia, il passato viene in contro al visitatore e lo avvolge in un’atmosfera rarefatta, a tratti polverosa. Qui i macchinari, in una delicata penombra, si dispongono in un’orgogliosa fila ordinata cronologicamente.

Trovo sempre interessante osservare il processo di sintesi che è in grado di trasformare giganteschi vecchi apparecchi (a volte, grandi quanto intere stanze) in versioni moderne giustospaziose, per usare un termine tratto da Animali Fantastici e Dove Trovarli.

Al piano superiore trovano collocazione i caratteri tipografici, una miniera inestimabile di font che hanno fatto la storia.

Tra questi:

  • Etna, il preferito del Fascismo;
  • Bodoni, un romano moderno (neoclassico);
  • Metropol, un gotico compatto particolarmente adatto alle titolazioni;
  • Fluidum, anche definito “tipo scrittura”;
  • Neon, monoalfabeto combinante maiuscole e minuscole.

Ampio spazio è lasciato anche al volto artistico della pubblicità: nel sottotetto, infatti, si alternano manifesti che delineano l’evoluzione del gusto estetico e delle mode.

Completa l’esperienza al museo un vasto calendario di eventi e laboratori dediti a far rivivere la magia della stampa.

Dall’invenzione di Gutenberg alle sperimentazioni del ’900: un percorso che mette in scena il mestiere e l’arte del tipografo, alla scoperta dei materiali, degli strumenti e delle tecniche che hanno permesso alla stampa di imporre una rivoluzione culturale lunga cinque secoli.

Tipoteca Italiana, sito web

2 Comments

  1. La stampa, il cosiddetto quarto potere, ha avuto (e possiede ancora) una notevole importanza per la propagazione dell’informazione. La bellezza del carattere stampato, del font, della carta e della brossura sono difficili da rimpiazzare. Incredibile questo luogo, vorrei tanto visitarlo!

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